La Sindrome di Peter Punk, in modo totalmente gratuito per tutti su youtube, la raccolta degli ultimi due anni di attività. Dunque non avete troppe scuse per non ascoltarlo – quindi fatelo, altrimenti di perdete qualcosa.
Nicolò è un ragazzo speciale, anche se non ho mai avuto occasione di conoscerlo in modo approfondito se non di sfuggita ai concerti, un ragazzo con un cuore enorme, ed è anche quello che a me piace definire l’equivalente italiano dei Green Day: saranno più di 20 anni che fa musica, ed è sempre riuscito a fare Punk Rock originale, spontaneo e coerente, accompagnando a più tratti la mia gioventù, e che continua ancora oggi a farlo, una di quelle persone che non ci meritiamo ma lui c’è.
Che il palco sia grande, che il palco sia piccolo, con o senza band, lui arriva, con la sua chitarra leopardata, in un attimo si collega con le basi e ti fa saltare pogare e scatenare per un ora senza problemi, che puoi vedere che quello che fa lo fa perché lo ama, e un attimo dopo sono a terra con la caviglia distorta perché c’ho trent’anni e dovrei smetterla di buttarmi nel pogo, ma ora ho una cicatrice sul ginocchio che urla “Primo Concerto dopo il Lock Down: Nicolò dei Peter Punk”.
In un mondo che cambia, e fa paura, la musica di Nicolo è la rassicurazione che qualcosa rimarrà sempre uguale

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