Magnolia Park, band di casa Epitaph e originaria di Orlando, Florida, al loro 3 album ufficiale hanno pubblicato oggi, 28 ottobre 2023, Halloween Mixtape II, il seguito spirituale di Halloween Mixtape del 2021.
Cosa dire di questo album? Prima di ogni cosa, che Halloween Mixtape II è un album mixato da Dio (dettaglio che verrà ripetuto più volte durante l’approfondimento delle canzoni).
Ha tutto quello che potete volete. Vuoi un banger pop punk con un altro peso massimo della scena attuale? Lo hai. Vuoi del crossover? Lo hai. Vuoi un sacco di pezzi che sentirai alle prossime emo nights? Li hai. Vuoi la ballad dove canti e urli piangendo? C’è pure quella.
Vuoi il nuovo potenziale inno emo di questa generazione? C’è anche quello.
Quindi non perdiamo tempo e vediamo se le ho sparate troppo grosse o no.

Foto Credit: Jonathan Weiner
A proposito della durata dell’album, 17 brani, per un totale di 40 minuti di musica. Nel 2023 dove la spanna di attenzione non dura più di 30 secondi è una mossa molto coraggiosa, ma vi faccio uno spoiler: 40 minuti non si sentono nemmeno quando hai un repertorio così vasto ma ben coeso tra i vari generi a tratti molto distanti tra loro – e curato sotto ogni aspetto. Ogni brano riesce ad avere una patina di vibes horror che coglie alla perfezione quello che è il perfetto seguito di Halloween Mixtape, uscito due anni fa.
Il brano di apertura non è solo questo, è IL brano di apertura. Questa canzone è la figlia spirituale di Welcome to the Black Parade, e quando apri le danze così puoi solo voler rimanere fino alla fine di tutto il ballo. In un qualche modo, mi viene da piangere dall’emozione a pensare che i 14enni di oggi possono aver una loro “Welcome to the Black Parade”, e la sensazione è quella che oltre ad avere un ottimo successo da subito, questa canzone diventi un classico durante gli anni.
Segue Antidote, che abbiamo già potuto ascoltare a inizio del mese con l’uscita di “The Witching Hour”, che vede una collaborazione con Kailee Morgue.
Magnolia Park E Nothing, Nowhere. In una sola canzone, insieme è tipo Undertaker vs Big Show a Raw nel 1999. Già presente nell’EP Mooneater rilasciato lo scorso agosto, Breathing è un pezzo arrangiato da Dio, super catchy e che ti entra in testa e non se ne va. Un risultato incredibilmente solido nonostante la semplicità. La canzone passa il test delle cose che ti prendono random mentre stai scrivendo e a un certI CANT KEEP BREATHIIIIIIIING WOOOOHOOOOHOOOOO MY WORLD IS SIIIIIINKIIIIIIIING
“Do or Die” feat Ethan Ross, brano già presente nell’EP MoonEater uscito già lo scorso agosto è un brano pesante ma supercatchy, che ricorda molto il metalcore del 2010 soprattutto nel ritornello – uno di quei classici brani che quando lo fai live viene giù il post – e guarda caso è mixato da Dio.
Segue “Dreams”, nuovo brano inedito della band, che però cambia totalmente le vibes e soprattutto le tonalità, switchando molto di più verso un sound alternative senza mia lasciare le catchy vocals che contraddistingono la band nel loro genere, lasciando capire che indifferentemente da come sono arrangiati i brani del gruppo si può sempre sentire l’anima Pop-Punk che li ha composti.
“Haunted House” – cambiano ancora sonorità per tornare al tema dell’album (forse la sparo enorme ma che ricordano un po’ gli Imagine Dragons) mantenendo alte a lungo le vibes spooky che contraddistinguono il concept di questo album.
“Candles” segue a ruota “Haunted House”, quasi come una seconda parte, insieme a “Dead on Arrivals” subito dopo, andando a creare un concept
Magnolia Park, Ethan Ross e PLVTINUM insieme per un brano che per logica si dovrebbe chiamare “Sberle in Faccia” ma si chiama “Animal” – va bene comunque (se non viene giù il palco con “Do or Die” lo fa con questa) che era già stato rilasciato lo scorso 12 settembre.
“Loved by You”, si riconferma un altro di quei pezzi pronti a diventare iconici, e dove ancora possiamo ritrovare delle lyrics super melodiche e adatte a fare un grandissimo live show.
“Life in the USA” in collaborazione con TX2 – che abbiamo sentito già in “The Witching Hour” lo scorso 3 ottobre – è un altro classico pezzo Pop-Punk fatto bene da manuale.
Un altra delle canzoni che mi ha pompato veramente un sacco, “Manic” con i 408, era già uscita come singolo a maggio di quest’anno, Manic è l’esempio super efficace di cosa sia il pop-punk fatto da manuale. E poi è mixata da Dio.
“Fell in Love” è il brano di chiusura di questo album, che da una conclusione a questo spooky-concept album, un immancabile ballad che si adatta a molte situazioni, dalla più ovvia, quella live – che di sicuro rende un botto – fino a quando passeremo le sere abbraciati al cuscino piangendo con questa canzone in sottofondo a tutto volume e con il cuore spezzato. Onesto raga.
Un album che si è sicuramente fatto aspettare ma non delude, con veramente tantissima musica, dal range molto vasto ma fedele a quello che è il pop-punk, segue un concept (che personalmente pensiamo sia) bellissimo, l’idea di inserire gli “Halloween Tips” come introduzione per i brani l’ho trovata geniale e originale.
Con l’augurio di vedere i Magnolia Park al più presto anche qui da noi, questo album entra a mani basse tra i più belli usciti quest’anno.
