X, il nuovo EP di draxe

Una delle prime uscite di questo 2024 è stato il nuovo EP di draxe.
Una crescita notevole dall’ultimo EP A PEZZI 😦 (che è stata una delle nostre prime recensioni ❤ ).
Sentiamo decisamente un evoluzione dal lato musicale ma trovando sempre lo stesso draxe, capace di affrontare in modo variegato il disagio che può essere la vita molte volte: non solo è rimasta quella vena grunge e l’attitudine da Grunge Star ma anche hyperpop, techno emo e probabilmente anche altro che mi è sfuggito.

Come in X, brano che non so esattamente se è stata scelta come brano di lancio dell’EP, ma se lo è stata super azzeccata: se si ha un idea dei lavori precedenti, si conosce lo stile di draxe, che decide di uscire dalla zona di comfort ma rimanendo sempre fedele a se stesso, al suo stile e alle sue tematiche affrontate; ritroviamo l’abuso di psicofarmaci, il disagio esistenziale.

Non solo, ma accompagnato da amici di lunga data e voci non ancora sentite: immancabile la presenza del fratello artistico yung daweed (sulla traccia Matrix) portando il disagio e la depressione fuori dalla cameretta direttamente nel club (in entrambi i casi, ci piove dentro per il mood).

Un continuo variare di generi rimanendo fedele alla propria dimensione adattandosi, come nelle vibes vagamente Goth di paracodina affrontato nel modo meno tradizionale che ci possiamo aspettare, con un entrata violentissima di Broken Vicious. Le voci vanno a collaborare creando un mood completamente nuovo del brano che nella sua semplicità viene modellato a scolpito dalle voci sul beat, che gridano a loro modo di un disagio esistenziale.

Quit, per un momento soltanto, ci riporta nella calma (o nella chill) insieme a NASTY LB, creando un mix di voci diametralmente opposte ma che ci uniscono, in un grido frustrazione per l’impossibilità di astenersi da determinati stati mentali e/o fisici (Oggi faccio quit, voglio stare clean, faccio quit dalla life ho suicide nella mia mind) o dalla frustrazione che le scelte della società ci vengono in qualche modo imposte (non ho sentimenti ho solo odio verso stato e polizia, prego Pfizer di portarmi via, prego Dio soltanto quando rischio la mia vita)

Xanny Rage invece, brano che era già stato rilasciato come lancio dell’EP lo scorso settembre, e ogni giorno con Meneandrei (pubblicata invece lo scorso mmaggio) sono due brani più classici a quello che drake ci ha già abituato negli scorsi lavori (anche se scrivendo questa cosa mi viene anche da dire no raga ma che brutto che qualcuno di così giovane e con così tante idee ha già il suo “genere fedele” quindi è davvero da prendere con le pinze sta cosa), che fa sempre bello da sentire – risenti perché comunque sono pezzi davvero validi

Si va a chiudere con TAVOR, altro brano di un altro genere (non mi espongo troppo per non fare figuracce raga) ma è quel mood che ti aspetti assolutamente da drake e dalla sua voce e che chiude nel giusto mood questo EP – lento, triste, coi bassi che te scassano anche la pancia. La conclusione perfetta per questo viaggio, che speriamo ci porti un altro EP perché queste sono uscite che ti godi e ti riascolti ogni tot.

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