La Sad – Autodistruttivo: il Brano portato a SadRemo

È uscita “Autodistruttivo”, il brano che La Sad ha deciso di portare sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo.
Un momento che potete anche fare finta di no ma stavano aspettando tutti: gli scappati di casa su uno dei palchi più importanti di tutta Italia e trampolino di lancio per manifestazioni del calibro di Eurovision, attesi fortemente dai fan e con qualche riguardo dai puristi del genere, che hanno dovuto però fare pace con loro stessi, perché onestamente l’esibizione è stata bella: la canzone migliore della Sad? No, detto onestamente tra noi forse nemmeno la più bella canzone in gara – però sentire un brano che è in ogni caso fedele a loro stessi, eseguito da un orchestra (e che cazzo di orchestra raga), senza basi di voce pre-registrate sotto (molto sentite invece nei loro live) è stato un momento veramente bello, soprattutto se si è fan del gruppo.

“eH mA nOn hAnNo oSaNnAtO lE cAnNe/dRoGhE/vEnDuTi” dai fate i seri, è un contesto professionale di un festival, un zic più alto di un contesto come potrebbe essere il SummerSad Fest (senza nulla togliergli perché non vediamo l’ora della seconda edizione) dove è il caso di comportarsi un po’ più seriamente: non è lo stesso target, non potete aspettarvi qualcosa di uguale al solito sound.
Una canzone semplice all’ascolto? Si certamente, destinata alle grandi masse? Ma ovvio che si non è che ci si aspettava SummerSad 5 a sto giro, ma forse attenersi a un esibizione semplice ed efficace è stata la tattica migliore, dopo aver dato sfogo a giornate intere di outfit se vogliamo dire “particolari”, con una canzone “relativamente semplice” (perché le cose semplici ricordate che non sono quelle facili da fare) sono riusciti sicuramente ad arrivare sia ai più giovani, che sono il loro target, ma pure ai genitori un po’ anziani e anche a qualche nonno: con una canzone che può davvero piacere un po’ a tutti. Che giusto per ricordarvelo, è di per se l’obiettivo quando vai a Sanremo.

Comunque sto remake di Hellraiser sembra na bomba

“eEeEeHh mA nOn è pUnK” ma in base a quanto vi rode che qualcuno che finisce in copertina su Vanity Fair mi sembra Super Punk come roba.

Raga questi hanno fatto cantare “STO NELLA SAD” al coro di un orchestra, questa una delle cose più punk viste a Sanremo negli ultimi anni (Ciao Morgan, Ciao Bugo, un abbraccio). Avere un Vocal Coach a questi livello mi sembra più una forma di rispetto al tuo lavoro e alla musica, non è che essere punk vuol dire fare schifo (giusto per ricordarlo).

Nonostante il tempo se vogliamo “ristretto” che ogni artista ha a disposizione sul palco (ossia, il tempo di esibirsi poi via che la serata è ancora lunga e non si sa quando Amadeus riesce a dormire sta settimana) il trio ha voluto dedicare dello spazio al Telefono Amico, restando fedeli al loro messaggio e andando contro i pregiudizi che gli sono stati affibbiati nella ultimi settimana a causa dell’estetica e le sterili polemiche che son durate molto poco al loro annuncio di partecipazione.

Punti onore a Theo che è stato il primo della serata (vabbhe che han suonato presto) a scendere dal direttore d’orchestra per ringraziamenti (e per dargli i fiori, grazie, mi serviva per il FantaSanremo.)

Parlando appunto delle cose importanti tipo il FantaSanremo, la prima sera il trio ha totalizzato la bellezza di 85 punti, confermandosi seconda nella classica appunto quella importante non quella della gara ufficiale.

Questa sera La Sad presenterà Nek e Francesco Renga, che si esibiranno per secondi, mentre toccherà aspettare domani sera per la seconda classifica provvisoria della serata (dove verranno annunciati i primi 5 artisti in classifica)

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