Cyber Lacrima è l’ultimo album di Sconforto, uscito più di un mese fa, del quale non ho parlato prima e che non se lo meritava.
Meritava di essere coperto subito, perché una tale mole di lavoro, innovazione, originalità andrebbe riconosciuta, e mi dispiaccio di non avergli dato il giusto risalto. Perché Cyber Lacrima non è solo un disco dall’anima Punk Rock, non è solo un disco con Techno,Hyperpop et affini, ma un insieme di futurismo, talento, innovazione e una visione del mondo da vero outsider – quasi dallo spazio.
Ogni aspetto di questo album è stato minuziosamente pensato e progettato: dai temi, i suoni, il film di accompagnamento al merch con le copie fisiche stampate in serigrafia e in edizione limitata. Io spesso penso a tutto il lavoro che fa questo ragazzo e ancora non mi spiego come non sia già su uno scalino molto alto della scena musicale italiana, anche se la qualità e la dedizione dedicate al suo lavoro potrebbero benissimo essere internazionali. Un genio musicale paragonabile a quello di Morgan, esclusi i breakdown mentali e il gossip brutto (grazie al cielo).
Comunque un bel giorno Sconforto si alza e decide che il suo nuovo album sarà un genere di musica che ancora non ha un nome, quindi chiameremo provvisoriamente Sconfortocore.
Dopo un momento etereo ed in bilico in una capsula di deprivamento sensoriale con Cyber Lacrima (Intro) l’album si lancia a capofitto nella sostanza con Piangi, Urla, Grida!
Sento che per qualche motivo l’intro di questo album mi fa venire voglia di giocare a FF XII, ma non so se le cose sono veramente collegate.
Piangi, Urla, Grida! sento che è un po’ il cavallo di battaglia dell’album, una traccia innovativa che parte Punk Rock e finisce nel futuro (3012 circa), ultra sperimentale e egualmente ultra apprezzata perché cambia mood e forma almeno 3 volte continuando a mutare ma senza mai perdere grinta o attenzioni ai dettagli. È come un trip intero dallo starter a una mega-evoluzione.
L’album si sposta in seguito su Affetto, uscita a inizio dell’anno, dove possiamo sentire un vero delirio di chitarre con quella spolverata di mid-west emo che ci sta sempre bene e una produzione che può solo provocare invidia per quanto è fatta bene, perfetta cornice per un brano struggente che parla di una relazione dolorosa.
Prima collaborazione che troviamo nell’album, Sparire in collaborazione con Ëgo ti fa pensare che è una canzone duemilas però plot twist non lo è. Una scelta di suoni perfetti e ancora una volta sento quell’odore di sperimentale e innovazione con l’ennesimo mix di chitarre assurde che secondo me non viene abbastanza riconosciuta a Silvio
Dammene Ancora è invece la seconda collaborazione dell’album con M!ch, e la prima delle due collaborazioni con lo stesso produttore, ed è forse uno dei pezzi più sperimentali di questa piccola gemma di album: un brano che ti viene da dire “ah si è Hyper Pop con i Synth” e invece ancora una volta sono tutte chitarre e questa cosa mi sta facendo flascare dallo scorso marzo quando il brano è uscito come singolo.
Dopo un Interludio che invece mi ha fatto venire voglia di giocare a Devil May Cry (quello della PS2) si passa alla Hit: Falling, con Peri e Frasca, uno di quei brani che nessuno si aspettava quando è uscito ma che ti fomenta ogni volta come la prima volta, un mix di Punx, Hyper Pop, momenti RnB e arrangiamenti da urlo per una collaborazione super riuscita.
Weirdo, ultima collaborazione e seconda collaborazione con M!ch presente nell’album, trasmette il vero concetto della parola sconforto. Un testo struggente dove si può sentire il dolore di chi si sta cantando. Dopo diversi ascolti è forse un personal favorite, un genere che personalmente non ho mai sentito ma che ha subito colpito. Brano che, ancora una volta, subisce un violento Plot Twist alla sua fine, che però ci sta mega bene.

Addio (Outro) è l’ennesima traccia incredibilmente sperimentale, che chiude l’album in un modo tanto etereo come quando è cominciato, portando fine a questo viaggio nel futuro della durata di 25 minuti. Ma in realtà anche no.
Perché il viaggio continua sotto forma di film, un vero e proprio cortometraggio di 5 minuti con brani estratti dall’EP con scenografie spaziali che è inutile che vi descrivo quando potete guardarvelo qui, suggeriamo tuttavia di goderselo comodi sul televisore e non dal volgare schermo del telefonino con le casse scrause.
Performance vocali sempre impeccabili, ogni tanto sembra quasi che l’abilità vocale di Sconforto sia così imprevedibile e innovativa che va quasi ad oscurare il genio musicale nella composizione e nell’esecuzione. Un album dall’anima punk rock ma con sfumature hyper-pop e tecno musicalmente, andato poi a illustrare il catalogo completo delle facoltà canore di Sconforto che possono andare dall’RnB allo scream. Una volta un saggio ha detto:
“Penso che ancora non siete pronti per questa musica, ma ai vostri figli piacerà”
Che direi è una frase molto adatta a questo disco, solo che penso che siete già pronti per questa musica ma forse non lo avete ancora capito.
Silvio Siffu in arte “Sconforto” nasce a Olbia e vive a Torino. Fin da piccolo si approccia alla musica
tramite la chitarra elettrica. Negli anni suona e canta con varie band fino a che nel 2020 inizia la
sua carriera da solista mescolando vari generi, tra cui il pop punk, le sonorità emo e quelle più
urban. Sconforto crea un sound unico e personale.
“Cyber lacrima”, con data di uscita 17 maggio, è l’album di esordio di Sconforto, uno degli artisti
più particolari ed unici della scena punk e alternative italiana.
Il titolo “Cyber lacrima” riprende il concept del disco che è prodotto, cantato, registrato da
Sconforto, ad eccezione delle tracce “Dammene Ancora” e “Weirdo (Così strano) coprodotte
insieme a “M!ch” e “Affetto” coprodotta insieme a “44ddct”. Il disco è pubblicato da ADA (Warner
Music Group) e contiene i singoli “Falling”, “Better off Dead”, “Affetto” e “Dammene ancora” + 7
brani inedit. Nell’album non mancano le collaborazioni come quella con Ego, Peri e Frasca.
Il disco racconta di un essere vivente sintetico che si ritrova ad osservare gli ultimi momenti di una
civiltà analogica: alienazione, digitalizzazione, ansie e paure. Sono queste le tematiche legate a
questo disco che si presenta come la produzione musicale di una band punk rock corrotta da un
virus digitale che contagia i musicisti rendendoli cyborg, mutando di conseguenza il suono.
