Rat Boy, il nuovo album Suburbia Calling: ma quanto è bello lo Ska (e non solo)

Originari dell’Essex, terra di Blur, Depeche Mode, Prodigy e molti altri, arrivano i Rat Boy, progetto nato inizialmente come un solo project del giovanissimo Jordan Cardy (scusate ma per me chiunque è più giovane di me è giovanissimo)  e che si è poi trasformato in una band completa  (con il chitarrista Harry Todd, bassista Liam Haygarth e batterista Noah Booth), arrivano al terzo studio album in arrivo il 4 ottobre.

Con un debutto alla Soundcloud Rapper (che tra l’altro ha lanciato un sacco di gente strafiga) anche se personalmente scoperti in Cyberpunk 2077 con “Who’s Ready for Tomorrow” (cosa che ho realizzato solo ora che sto scrivendo questo articolo), un approccio molto DIY nello scrivere e produrre la proprio musica e diverse nomination e premi alle spalle, arrivano al loro terzo album studio ufficiale: che si ha dello Ska, ma non è l’unico genere presente nell’album.
Spaziando tra punk, ska (senza trombe), reggae (che è solo ska senza trombe molto più lento e molto meno figo – fight me), alt rock e tantissime altre influenze, i Rat Boy hanno cacciato un album che può rendere fieri i The Clash.

Ph. Gavin Watson

L’album è stato registrato niente popo di meno che da sir Tim Armstrong dei Rancid (quindi non proprio il primo scemo che passa) a Los Angeles, e nonostante la distanza da casa, ogni singola traccia trasuda Inghilterra da ogni nota.

Il frontman Jordan Cardy racconta
“Volevo cantare dell’Essex, il posto dove viviamo e quando cresci in determinati posti ti accorgi di determinate cose a proposito. Ci sarebbe così tanto da raccontare. Essex è molto vicino a Londra, ma è molto diverso sotto tanti aspetti. C’è molta libertà qui, abbiamo costruito un posto dove poter suonare, registrare la nostra musica e divertirci – cosa che invece non sarebbe possibile avere a Londra.”

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